Una sentenza esemplare

 

Tribunale21

La sentenza che è giunta ieri dopo un iter tortuoso, 5 anni e 6 mesi al banchiere della ‘ndrangheta Franco Longo, e 3 anni di cui 6 mesi da espiare al suo “socio in affari”, O. Camponovo, (ex municipale di Chiasso ed ex fiduciario) è esemplare.

Lo è per due motivi. Il primo perché stabilisce di fatto che anche in Svizzera, seppur con differenze sostanziali rispetto all’Italia circa la severità della durata della pena, l’appartenenza ad un’organizzazione criminale di stampo mafioso può essere punita e anche severamente. E può essere punita con il massimo della pena prevista. Il 260 ter, articolo che sanziona tale reato, prevede appunto un massimo di 5 anni. Longo oltre alla partecipazione a un’organizzazione criminale è stato riconosciuto colpevole di riciclaggio semplice e inganno delle autorità.

A breve, dopo un lungo iter di modifica, la legge contro le organizzazioni mafiose terroristiche potrebbe essere modificata, e dovrebbe portare la pena massima a un inasprimento di 10 anni di carcere per il sostegno o la partecipazione ad un’organizzazione criminale, e sino a 20 per i capi dell’organizzazione. Una legge attesa che significa “pugno duro” contro il crimine organizzato. Ma a cui devono seguire inchieste, lavori di intelligence, analisi e studi dei fenomeni criminali.

In secondo luogo, questa sentenza rimane un monito, una pietra miliare, uno sparti acque di riferimento per la lotta alla mala-finanza in Ticino. Potrebbe essere vista come il classico detto: “punirne uno per educarne mille”. Forse non sarà così, ma il segnale lanciato dal Tribunale penale federale è forte: “anche il settore fiduciario non è esente da responsabilità e colpe”.

Non si era mai vista negli ultimi anni una sanzione così dura per un operatore del settore fiduciario o bancario. Un settore ancora oggi a rischio collusione. Poco controllato, scivoloso, auto-regolamentato. Camponovo è stato condannato per riciclaggio di denaro aggravato, ripetuta falsità in documenti, ripetuto inganno nei confronti delle autorità. Dei reati pesanti per una personalità che in passato aveva rivestito incarichi pubblici. Il Tribunale ha sancito che  ha aiutato Longo a riciclare milioni di provenienza criminosa. Tra le altre cose, i due, in società con i fratelli Martino, esponenti della cosca dei Libri-De Stefano-Tegano già condannati in Italia in secondo grado, avevano comprato un palazzo davanti alla Stazione FFS di Chiasso, per un valore di 3 milioni 300 mila franchi, sotto il quale – caso vuole – vi erano anche dei caveaux bancari.

Ora gli imputati possono fare ricorso ed andare sino al Tribunale federale di Losanna, seconda ed ultima istanza in Svizzera. Tribunale però che per sua natura non entrerà in materia in un nuovo dibattimento. Ma si limiterà a verificare se le procedure giudiziarie sono state fatte secondo i crismi della legge, il che potrebbe significare una convalida delle pene per entrambi. E questo potrebbe mettere la parola fine ad un processo esemplare per la giustizia del nostro Paese.

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